
PADRE FULVIO GIULIANO
MORREU EM: 05.06.2007
"Sergente Giuliano! C'è una lettera per te dal Brasile!". Un'avventura missionaria può cominciare anche così. Da poche righe: "Caro Fulvio, già ti consideriamo in forza del piccolo esercito dei missionari di Macapà, vieni subito". Il mittente è Monsignor Aristide Pirovano, del Pime, Vescovo di Macapà. Fulvio l'alpino risponde di sì e parte da missionario laico e perito edile per il Brasile, dove lavora sette anni fianco a fianco con Marcello Candia. È qui che scopre che può mettere anche un altro dono al servizio del Vangelo. "A Macapà, due Chiese gemelle a pianta semicircolare sono state il banco di prova per la mia esperienza di costruttore", racconta. "Ma soprattutto mi hanno stimolato a iniziare i primi grandi murales, per riempire quelle enormi pareti bianche, e iniziare così a raccontare la vita di Gesù ai poveri con le immagini". Oltre a fare l'architetto, in Brasile Fulvio si dedica anche alla catechesi dei ragazzi. "Ogni Sabato pomeriggio radunavo sotto una grande tettoia di paglia fino a 200 ragazzi. Utilizzavo una grandissima lavagna e gessi colorati per raccontar loro la storia della salvezza, l'amore di Gesù, la sua vita e i suoi miracoli. Lentamente disegni coloratissimi e brevi frasi del Vangelo coprivano tutta la lavagna. I ragazzi, tutti seduti su lunghe panche di legno, con una tavoletta di compensato sopra le ginocchia, si trasformavano tutti in piccoli artisti, e nello stesso tempo imparavano ad amare Gesù e la Chiesa, a volersi bene come fratelli".
Nel '68 Fulvio dice un altro "Signorsì", quello per il sacerdozio. Si trasferisce a Belo Horizonte per gli studi teologici e tutto il tempo libero lo passa in una poverissima parrocchia di periferia, per la maggior parte formata da una grande favela. A un gruppo di catechiste insegna a "disegnare il Vangelo": loro scrivono sulle lavagne per i piccoli alunni, che a loro volta fanno altrettanto sui loro quaderni. Da questo lavoro comunitario, organizzato e sistemato, nasce un vero e proprio catechismo illustrato. Viene stampato in migliaia di copie e utilizzato da molte parrocchie brasiliane. La "Jaca Book" lo traduce in italiano, e lo riedita per ben sei volte.